Chi decide di intraprendere un percorso di auto realizzazione generalmente appartiene a due categorie che riassumo, semplicisticamente (e mi scuso per questo), in quello che segue:
- coloro che vivono la quotidianità come si presenta, affrontando le situazioni senza pianificare il futuro e scegliendo di non stabilire obiettivi a lungo termine, pensando che le cose si sistemeranno da sole col tempo.
- Oppure coloro che pianificano tutto e fissano obiettivi rigidi e dettagliati nel lungo termine.
Il primo approccio può sembrare saggio, ma ho notato che le persone che lo adottano spesso diventano tristi e frustrate nel lungo termine. Man mano che incontrano le sfide nella vita tendono a perdere il loro entusiasmo e si scontrano ripetutamente con le difficoltà e un senso di “non compimento”.
D’altra parte, osservo anche forti difficoltà nelle persone iper-pianificate, che concentrano la loro vita su obiettivi estremamente impegnativi, che portano inevitabilmente all’esaurimento fisico e mentale, soprattutto se non riescono a raggiungere esattamente ciò che si erano prefissate.
Questo articolo è dedicato in particolare a questa seconda categoria di Persone, ma può essere utile a chiunque è interessato ad approfondire degli aspetti di sé che vorrebbe migliorare.
Il Falso sé
Quando ti poni degli obiettivi molto rigidi è probabile che gli stessi arrivino da influenze esterne, come i tuoi genitori, la tua famiglia o il tuo contesto sociale e culturale, invece che da te stessə.
È una situazione molto comune che è stata teorizzata da Donald Winnicott, psicologo americano, ed è nota come situazione del “Falso sé”.
Avere un falso sé significa avere assunto valori, idee, interessi, schemi di pensiero e di comportamento in modo totalmente acritico, senza pensarci, senza passarli al vaglio delle propria autentica volontà.
Schemi introitati nel carattere e nel comportamento durante la nostra crescita ed il nostro percorso evolutivo.
Esplorare la propria vera identità
Più sei controllato dal “Falso sé”, più userai comportamenti prevedibili e ti sentirai perso e smarrito davanti alle minime difficoltà della vita.
Intercettare questo aspetto esistenziale è estremamente importante. Tuttavia, comprendere e sbarazzarsi del Falso Sé richiede tempo e molto impegno.
Alcune persone, invece di affrontarlo, preferiscono evitare il problema vivendo giorno per giorno senza riflettere o farsi domande. Portano avanti un “Anti Falso Sé”, dove si lascia andare la definizione di se stesso e si segue la corrente sociale, facendo il contrario del Falso Sé o bloccando la sua espressione personale.
Non si intercetta il Falso Sé, semplicemente abbracciando l’Anti Falso Sé, è un processo troppo semplicistico che spesso porta a derive e disturbi del comportamento.
Ma è innegabile che ci sono persone che si sentono a proprio agio con le scelte fatte da altri per loro.
Si sentono bene con il loro “Falso Sé” o col loro “Anti falso sé”, e non si preoccupano affatto di esplorare la propria identità.
Non considerano questo aspetto e possono vivere un’intera vita senza incontrare davvero se stessi.
Mi sento perso , mi sento persa
D’altro canto, alcune persone sentono un vuoto in sé stesse.
Avvertono il bisogno di ritrovarsi, di riconnettersi con la propria vera essenza.
Ci si può sentire persi in due modi:
- Abbracciando un percorso di vita che non rispecchia davvero chi si è (Falso Sé).
- Rifiutando completamente qualsiasi forma di auto-identificazione, decidendo di non avere alcun piano e lasciandosi andare nel flusso della vita (Anti Falso Sé).
In tanti andiamo in coaching o in terapia, convinti che esista una manuale di istruzioni per trovare se stessi e procedere spediti verso la propria auto realizzazione, incontrando la parte più autentica di sé, vivendo felici e contenti.
Ma la realtà inevitabile è che procediamo sperimentando, prendendo spunti dalla relazione col contesto esterno dove viviamo, o meglio, con i vari contesti.
Ed è proprio a seconda dei contesti dove interagiamo e delle relazioni che costruiamo, che rischiamo di incontrare ed impersonare il nostro “Falso Sé”.
Perché ci sentiamo persi
All’inizio delle nostre vite, ciascuno di noi ha assorbito i valori della sua famiglia e del contesto e della cultura in cui è cresciuto.
In un certo senso, tutti noi ci perdiamo, tutti ci siamo sentiti persi, nessuno nasce essendosi ritrovato in tutte le sue parti più autentiche.
Questo processo ci fa correre il rischio di allontanarci dalla nostra vera essenza.
Non è raro, che alcuni di noi siano stati spinti in modo forte a perdere la connessione con sé stessi, intraprendendo obiettivi e progetti che non erano realmente propri.
Altri, fortunatamente, sono cresciuti in ambienti culturali meno oppressivi o con genitori più rispettosi dei loro tratti individuali espressi fin dall’infanzia.
Tuttavia, anche queste persone hanno dovuto adattarsi in qualche modo all’ambiente, perdendo un po’ di contatto con la loro vera identità.
Ogni individuo ha il compito di cercare di esprimere la propria autenticità durante il corso della sua vita.
Se questo compito non ha inizio o viene interrotto nel cammino, la persona comincerà a provare sofferenza prima o poi, e se questa sofferenza raggiunge un livello sufficientemente intenso nel tempo, la persona sentirà il bisogno di mettersi in discussione e avrà quella spinta endogena a iniziare o riprendere il percorso per ritrovare la sua vera identità e la sua autorealizzazione autodeterminata.
Perché accade tutto ciò? Non c’è una risposta definitiva.
Quello che posso assicurarti con una ragionevole certezza, sperimentato direttamente e su centinaia di pazienti e clienti con cui ho lavorato, è che coltivando la tua vera essenza, ed immettendoti in un percorso auto realizzativo in cui ti senti meglio e molto più vicino a te stessə, svilupperai nuove e migliori qualità e competenze.
Se c’è un vero compito nella vita di ciascuno di noi, è quello di comprendere come funziona il proprio percorso verso la parte più autentica di sé, abbandonando il nosto falso sé.
Come fare per ritrovarsi
Il percorso di auto realizzazione per ritrovarsi è un po’ un atto di ribellione verso quelle parti di noi che sentiamo poco autentiche, incluse le parti dei contesti dove viviamo, ma anche dei sistemi e sotto sistemi.
Ci sono due cose che è necessario fare in parallelo:
- Ribellarti al tuo “Falso sé”: ovvero al complesso di convinzioni, obiettivi di vita, comportamenti e schemi mentali automatici che hai assorbito dall’esterno e che non rispecchiano chi vuoi essere.
- Coltivare chi vuoi essere e chi vuoi fare: ovvero, individuare e nutrire il nostro progetto individuale autentico.
Questo percorso rappresenta un processo, una strada che ti porta ad essere un essere umano evoluto.
Una condizione di vita in cui siamo consapevoli della nostra individualità e agiamo in modo costruttivo sia per noi stessi che per gli altri, allineati ai nostri obiettivi.
La necessità di questa evoluzione in fin dei conti è solo quello di poter esprimere pienamente il proprio potenziale, portandolo a compimento.
Un processo dinamico, come la vita.
In quanto evoluzione, non è detto che sia un processo che abbia un inizio e una fine, nessuno è mai davvero completamente realizzato nel suo Sé e nella sua vita.
Tutti presentiamo continuamente tracce del nostro “Falso Sé”.
È importante intercettarle, perché più ci allontaniamo, più la nostra vita diviene significativa e diventiamo capaci di affrontare le difficoltà con coraggio ed equilibrio.
Mi è sempre piaciuto definire i miei percorsi come “pezzi di autorealizzazione”, dove l’essere umano lavora su di sé per fare un pezzo di evoluzione e divenire un essere umano evoluto, dove l’aggettivo evoluto non è inteso come essere al passo coi tempi, ma essere al passo con sé stesso e con le parti più autentiche di sé.
Se desideri approfondire, scopri i miei percorsi di supporto e sostegno alla gestione della tua evoluzione vita-lavoro e richiedi una prima consulenza cliccando proprio qui.
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Dott. Davide Etzi
Psicologo, Psicoeconomista, Executive Coach e Terapeuta [www.davideetzi.it]
Consulente in management e sviluppo delle Persone nelle Organizzazioni [www.humanev.com]
Milano, Piazza Belgioioso 2
Roma, Via Anastasio II, 80
Online: https://whereby.com/davide.etzi
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