Alzi la mano chi non ne può più.
Credo sia arrivato il momento di dire BASTA all’uso indiscriminato dell’aggettivo: “Tossico“.
Tutto sta diventando tossico:
- L’ambiente di lavoro;
- Le persone;
- Le relazioni affettive;
- Il cibo;
- Le parole;
- LA VITA (?)
Il linguaggio genera realtà
Se c’è una cosa che ormai mi ha convinto al punto da farla diventare una mia credenza nuclerare è che
il linguaggio genera realtà.
E “tossico” è un aggettivo altamente de-responsabilizzante.
Non genera impegno, non cerca soluzioni.
Ti pone in una posizione di finta superiorità, ti sposta il focus e attribuisce tutto a ciò che è fuori da te.
Quella finta superiorità potrebbe poi essere presto scalzata nel momento in cui l’aggettivo te lo ritroverai ribaltato su di te, da altri, come uno stigma.
É un aggettivo marginalizzante e pericoloso.
Non sei tu al centro, ma ciò che è altro da te, lavora sul tuo “locus of control“, distorcendoti la realtà, fornendoti una chiave interpretativa frettolosa ed imprudente.
Il Locus of Control
Il Locus of Control non è altro che la valutazione soggettiva dei fattori a cui attribuisci la causa di tutto ciò che ti accade.
Se hai locus of control interno considererai gli eventi della tua vita come conseguenze impattate soprattutto dalle tue azioni.
Se funzioni con prevalenza di locus of control esterno, riterrai che eventi e risultati siano principalmente influenzati da forze esterne.
Ma soprattutto riterrai che quelle forze esterne siano tutte, meno o per nulla controllabili, attraverso i tuoi comportamenti.
Questo è verosimilmente distorto.
Se tutto viene qualificato come “tossico“, metterai in campo solo il tuo locus esterno, perdendo impatto sulla gestione degli eventi principali della tua vita, disallenando la tua capacità di fronteggiare gli eventi.
Sottovalutiamo troppo il potere del condizionamento, sia autoindotto che di altri, ed il linguaggio, in questo è potentissimo e non è affatto innocente.
Etichettare tutto come “tossico” ci concede il vantaggio secondario dell’auto-assolvimento modificando il modo in cui percepiamo il legittimo altro, facendocelo vedere aprioristicamente come un nemico e causa di ogni problema.
La responsabilità degli Psicologi
Gli psicologi in questo hanno un‘enorme responsabilità.
Ci sono professionisti più coscienziosi che riconoscono la pericolosità e lavorano per responsabilizzare.
Altri, che stanno ampiamente contribuendo a fomentare fette di popolazione con con stili di attaccamento insicuro e disorganizzato, con pattern comportamentali de-responsabilizzanti, con un fine che (forse) potrete immaginare.
Smettiamo di utilizzare l’aggettivo “tossico” per tutto, o finiremo per intossicare il linguaggio e la realtà.
Perchè il linguaggio è tutt’altro che innocente.
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Dott. Davide Etzi
Psicologo, Psicoeconomista, Executive Coach e Terapeuta [www.davideetzi.it]
Consulente in management e sviluppo delle Persone nelle Organizzazioni [www.humanev.com]
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