Visto che la positività tossica a tutti i costi non ha funzionato, è probabile che ci sia bisogno di un sano pessimismo, quello che ti fa accogliere le emozioni negative in modo lucido e strategico, in modo da darci informazioni importanti su di noi e sul sistema dove stiamo agendo.
Forse è arrivato il momento di respingere con forza la positività tossica ed accogliere un sano pessimismo.
Non è un mistero che il pessimismo quando è sano, ha la funzione di regolare le aspettative e preservarci da delusioni.
Fior di guru, coach, formatori, pubblicità e media ci martellano sull’utilità del pensare sempre positivo.
Forse è arrivato il momento di pensare che la creazione di questo “conformismo positivo” dichiarato a tutti i costi, crea dissonanza ed egodistonia, e ci fa trascurare parti importanti di noi e della società.
Ci sono invece fiori di studi dove viene evidenziato che l’ottimismo inteso come fissità può divenire irrealistico e imprudente.
Indebolisce la capacità di pensare criticamente, anestetizza le sensibilità al pericolo, tendendo a sottostimare e distorcere la probabilità di comparsa di eventi avversi.
Se hai avuto modo di attraversare dei momenti negativi o di dolore, e ne hai tratto degli insegnamenti, probabilmente, sai di cosa parlo.
In quanto a “potenza” la negatività è in effetti maggiore della positività.
Ed è questo il primo insegnamento per imparare a contenerla e trasformarla in qualcos’altro.
Escludere l’attraversamento di momenti estremamente negativi e vivere solo di positività eludendo il negativo è idealizzare qualcosa di inesistente ed oggettivamente impossibile.
La negatività è una condizione universale dell’essere umano, non è una manifestazione occasionale, ma anzi frequente, non è attribuibile ad un soggetto o a un luogo.
E come sempre, c’è una spiegazione.
Il tutto è dovuto ad alcune zone del nostro cervello più profondo e primitivo deputate più alla nostra sopravvivenza che al piacere, aree che imprimono automatismi emotivi di difesa.
Sono automatismi antichi, trasmessi per via genetica, si accendono con una velocità doppia rispetto a quelli della ragione.
Quando proviamo repulsione o minaccia si agitano dentro di noi i circuiti che l’evoluzione ha congegnato per garantirci la fuga da qualcosa che ci mette in pericolo.
La realtà è che oggi questi automatismi sono esagerati ci servono a poco, ma esistono, vivono in noi.
Questi stessi automatismi risultano però eccessivi e inadeguati se calati in semplici contrasti nella nostra realtà professionale, o con marito, moglie, figli, amici o colleghi, prendono la scena come sproporzionati e obsoleti, inadatti alla vita moderna.
Essere consapevoli della loro esistenza diventa importante perchè ci aiuta ad accoglierli e decodificarli.
A capire se ci servono, non ci servono o contengono informazioni importanti.
Abbiamo meccanismi e allarmi interni forgiati su minacce immagazzinate nell’evoluzione, ma questi stessi allarmi oggi non ci servono.
In sostanza abbiamo una scimmia, o un umano primitivo che vive dentro di noi e che agisce per associazione, confondendo elementi del presente con allarmi del passato antico.
Questo è il motivo per cui la negatività è fisiologica ed universale. E in quanto tale, inevitabile. Ed è il motivo per cui quella positività tanto acclamata, spinta, e supplicata da sistemi sociali e organizzazioni, non solo è posticcia, ma non è né possibile, né verosimile.
Quella negatività è una grande fetta della tua realtà oggettiva.
Ti sarà certamente più utile cominciare a vederla come un elemento più umano, fisiologico ed universale, anzichè pensarla come un elemento di disturbo da rifuggire o rifiutare.
Perchè è vero che può essere spazzatura, ma la maggior parte delle volte è materiale riutilizzabile ricco di informazioni importanti.
————————–
Dott. Davide Etzi
Psicologo, Psicoeconomista, Executive Coach e Terapeuta [www.davideetzi.it]
Consulente in management e sviluppo delle Persone nelle Organizzazioni [www.humanev.com]
Milano, Piazza Belgioioso 2
Roma, Via Anastasio II, 80
Online: Google Meet Permament Room
Fissa un incontro on line per conoscerci cliccando qui