In tanti, molti di più di quanto probabilmente pensi, cominciano la propria carriera con una scarsa consapevolezza di un obiettivo, ma soprattutto delle proprie abilità.
I più fortunati lo scoprono lungo il percorso, col passare del tempo e con l’esperienza.
Ma la maggior parte delle Persone riesce a scoprire solo un’esigua percentuale delle proprie abilità, ed è questo il vero motivo per cui fa fatica a progredire in un percorso di sviluppo professionale soddisfacente.
In molti arrancano, lo so bene. È capitato anche a me: ho arrancato anche io, nonostante titoli di studio ed esperienze professionali appetibili per il mercato del lavoro.
Ero semplicemente fuori rotta, immerso in contesti non abilitanti, che portavano avanti valori, conversazioni, linguaggi in cui non riuscivo a rispecchiarmi.
Perdere la rotta
Si arranca, spesso nella mediocrità, eppure incontro centinaia di Persone a cui le risorse non mancano.
Si fa fatica ad entrare in contatto con ambienti che stimolano i processi creativi o la generazione di idee, o con i mentori necessari per innescare l’enorme potere delle forze nascoste e del potenziale da mettere in campo.
Nel corso del tempo ho compreso che si arranca perché commettiamo un errore che più tardi scopriamo meno ci perdoniamo facilmente.
È un errore in cui cadiamo quasi tutti.
Affidiamo la nostra carriera ad altri, dipendiamo da altri, affidiamo una parte così importante e delicata della nostra esistenza ad altri, ad un’azienda, ad un “capo”, ad una statistica, ad un sentir comune.
Come può, una persona di media intelligenza, affidare il proprio percorso ad altri, per imboccare la strada del suo personalissimo successo?
Comprendere a fondo
Ora ho una bella notizia ed una brutta e ti parlo direttamente.
Una verità è che non è mai troppo tardi: qualsiasi età va bene per prendere in mano la propria esistenza.
La notizia brutta è che il “Se vuoi puoi” è una presa in giro!
Ti capiterà di voler fissare un obiettivo che sembra appetibile, e ti capiterà ancora più spesso di non avere né le capacità, né le risorse per portarlo a termine.
Prima di scegliere da quali obiettivi cominciare nel viaggio della carriera e della vita, è necessaria un’accurata autovalutazione.
Magari sogni di essere qualcuno o qualcosa, ma non hai il talento giusto e quella che sembrava la carriera dei tuoi sogni potrebbe appartenere ad ambiti per te realisticamente impossibili da raggiungere.
D’altra parte, magari hai delle predisposizioni e delle abilità di cui non sei ancora consapevole, e che potrebbero condurti a un percorso carico di senso, significato e soddisfazione.
Sapere chi sono e cosa voglio
Come scoprire valori, abilità, nuove strade da intraprendere?
È un lavoro faticoso e coraggioso.
No, non devi acquistare un corso, i corsi hanno un grosso problema che nessuno ti dice: pesano sul cervello, ti caricano di informazioni e nozioni, e se non metti in pratica velocemente diventano ostruzioni.
Fare corsi spesso diventa una dipendenza, ti mette l’anima in pace, è come mangiare senza digerire mai.
La fatica di cui parlo è un lavoro che include il rovistare nel profondo della mente (ma anche delle emozioni e del corpo), per estrarre quello che vogliamo davvero dalla vita e le risorse che ci permetteranno di raggiungerlo. Bisogna essere realistici.
Solo un percorso di introspezione accurato, le farà emergere. Perché nonostante l’età adulta, non sempre sappiamo in cosa riusciamo e in cosa no, cosa amiamo fare e cosa no.
Forse non tutti ne sono consapevoli, ma l’introspezione consente di individuare le nostre abilità e inclinazioni migliori.
Diventa necessario andare ben oltre l’educazione ricevuta, la formazione, le esperienze precedenti, i passatempi e gli interessi.
Osserviamo gli aspetti della vita in cui abbiamo avuto successo e in cui riceviamo riconoscimento da parte degli altri, o che ci hanno fatto provare soddisfazione e gioia: sono indici dei campi in cui avremo successo in futuro.
Ma questo è solo l’inizio.
Azioni per il futuro
Perché una volta individuata la strada, imparerai ben presto a quali risorse attingere e come muoverti.
Più che buoni propositi, comincia a stilare un inventario di tutte le risorse e di tutti i mezzi possibili, a prescindere da quello che è il tuo obiettivo oggi. Ti servirà.
Non limitarti a guardare cosa hai realizzato finora nella vita, ma cosa in cuor tuo sai, realisticamente, di poter realizzare.
Ti auguro di non dipendere mai da nessuno.
Davide
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Dott. Davide Etzi
Psicologo, Psicoeconomista, Executive Coach e Terapeuta [www.davideetzi.it]
Consulente in management e sviluppo delle Persone nelle Organizzazioni [www.humanev.com]
Milano, Piazza Belgioioso 2
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