Ho spesso qualche remora nel dire alle Persone che lavoro faccio, in particolare perché ho da sempre una doppia anima professionale che con grande fatica ho unito in un unico scopo.
Sono uno Psicologo, sono anche uno psicologo; ed esercito privatamente da diversi anni, oltre che nelle committenze aziendali, dove mi occupo di consulenza in gestione e sviluppo organizzativo, dove, grazie alla mia anima, e studi, da economista, ho unito le due discipline per correlare al meglio i risultati che le organizzazioni desiderano conseguire, con i bisogni, i desideri ed il benessere psichico delle Persone, che nelle organizzazioni ci vivono e ci lavorano.
Il mini sondaggio sulla Psicologia come tabù
Proprio ieri ho lanciato un sondaggio su un social molto flessibile ed immediato, Instagram, in occasione della giornata mondiale sulla salute mentale, ho condiviso delle “storie” sul bisogno di strutturare pubblicamente un servizio che possa efficacemente occuparsi di salute mentale e benessere psicologico delle Persone.
Ho quindi lanciato un sondaggio per comprendere quanto il tabù dello psicologo e della salute mentale fosse superato, o quanto ancora stigmatizzato, in relazione anche ad un articolo del Cnop (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi) uscito proprio ieri mattina, che parlava di stigma superato soprattutto dalle nuove generazioni.
Ebbene, nel piccolo sondaggio, a risposta diretta con piccolissimo campione di circa 300 rispondenti, l’88% ha risposto che Psicologia e salute mentale sono ancora un tabù.
E sebbene, e per fortuna, se ne parli sempre di più e sebbene io sia orgoglioso della mia professione, e dell’unicità creata dalla combinazione con l’economia, so che le persone spesso nutrono stereotipi e perplessità su quello che faccio e sul mondo della Psicologia.
Molte di queste opinioni possono essere basate su esperienze personali negative con il settore della Psicologia, altre, invece, basate solo su idee distorte e/o mal comunicate.
È vero che non tutti gli Psicologi si dimostrano professionali, che si commettono errori, e che in tanti possono impegnarsi in pratiche non etiche o mancano di abilità importanti.
Non ci sono scuse per un servizio erogato male o in in modo non etico, e il mio cuore va alle persone che hanno avuto questa esperienza.
Psicologia e Coaching: un altro punto di vista
Con l’avvento dell’era del Coaching il tutto si è ulteriormente complicato.
Vivo entrambe le realtà, appartenendo anche alla federazione internazionale dei Coach più conosciuta al momento (ICF, International Coaching Federation) e posso dire con cognizione di causa che tante delle tecniche utilizzate da entrambe le categorie di Professionisti, sono identiche nella sostanza e nella metodologia e differiscono sono nel nome.
Non dico che sono due professioni che automaticamente si sovrappongono, ma semplicemente che alcune metodologie differiscono solo nel nome.
Qualche esempio:
Solution Focus Coaching = Solution Focus Therapy;
Coaching Sistemico = Terapia sistemico relazionale;
Coaching Strategico = Terapia Strategica;
Brief Coaching = Terapia a seduta singola;
E potrei andare avanti nominando infinite tecniche che Coaching, consulenza psicologica e psicoterapia condividono, e che vengono utilizzate con presupposti diversi ma che hanno quasi sempre a che fare con un problema (o percepito tale) da risolvere, o obiettivo da raggiungere.
Gli Stereotipi sulla Psicologia
Tuttavia, gli stereotipi delle persone sugli psicologi si basano su ciò che vedono nei media, che spesso dipingono i professionisti della salute mentale come stravaganti nel migliore dei casi, talvolta non etici o addirittura manipolativi, nel peggiore dei casi.
Come risultato di queste influenze, le persone si fanno strane idee sul conto dei Professionisti della salute mentale.
Quando sono in vena, sono perfino contento di affrontare e abbattere gli stereotipi, e considero un privilegio quello di avere la possibilità di rispondere alle loro domande e preoccupazioni o stranezze sentite in giro.
Su questa scia, e in questo articolo, vorrei condividere le tre cose principali che le persone dicono e che, a volte, infastidiscono gli psicologi.
1. “Mi stai analizzando?”
Quando incontro qualcuno al di fuori di un contesto professionale e condivido il fatto che lavoro in ambito psicologico, noto che le Persone reagiscono quasi sempre in due modi principali:
Alcuni mi parlano subito dei loro problemi. Imparo rapidamente della loro figlia separata o del loro cugino che sembrava sempre depresso e che poi ha risolto con una lunga terapia da un bravo Psicologo. Sono sempre molto lusingato dalla fiducia e dalla loro volontà di conversazione, ovviamente, ma spesso mi sento obbligato a far sapere che non posso eticamente dare loro un’opinione professionale quando non lavoro.
Al contrario, altre persone si chiudono immediatamente. Spesso la loro riluttanza a parlare è accompagnata dalla domanda un po’ imbarazzata, tra il serio ed il faceto: “Mi stai analizzando in questo momento?”
Alcuni anni fa, mi è stata posta esattamente questa domanda da un conoscente, commerciante di mobili, con cui ho iniziato una conversazione durante una cena tra amici: “No, stai cercando di vendermi un armadio, in questo momento?”, gli risposi.
Con mia grande sorpresa, la sua risposta fu: “Certo! Qualsiasi occasione è utile per vendere!”
Abbiamo riso entrambi e spero che l’interazione lo abbia aiutato a sentirsi un po’ più a suo agio. Ma la mia risposta non era intesa solo come scherzo.
Raramente chi lavora in ambito psicologico, cerca di utilizzare strumenti di lavoro fuori dal setting. E se fossi in Voi, diffiderei tantissimo da chi lo fa.
Fare consulenza psicologica, terapia o coaching, richiede tanto lavoro!
Ascoltare profondamente e senza giudicare un’altra persona o tentare di concettualizzare in modo sistematico e utile, implica un lavoro mentale enorme.
Ci vogliono concentrazione ed energia per mobilitare le competenze che i professionisti hanno spesso speso anni a sviluppare. Ecco perché tra i Professionisti del settore si scrive tanto sul burnout e sull’importanza della cura di sé.
Questo non vuol dire che essere un terapeuta non sia gratificante e significativo. Ovviamente lo è. Tuttavia, è qualcosa che la maggior parte dei Professionisti non fa casualmente.
Quindi, tranquilli, un bravo psicologo non vi starà MAI psicoanalizzando, a meno che non andate a studio, o sul setting on line e non gli paghiate la parcella.
2. Gli Psicologi curano i disturbi
Se qualcuno ti chiedesse di spiegare cosa fanno gli psicologi, cosa diresti?
Se il tuo primo istinto fosse quello di usare parole come “terapia” o “consulenza psicologica”, non saresti il solo.
Per comprendere il punto di vista generale sulla psicologia, l’Ordine degli Psicologi spesso organizza dei sondaggi. In uno di questi sondaggi, le parole che le persone usavano per descrivere il campo erano più spesso associate a malattia e cura.
E questo è certamente compatibile con la mia esperienza personale.
Praticamente ogni volta che con qualcuno parlo della mia professione dal lato della Psicologia, mi chiede della mia pratica clinica e parla di “pazienti” e “cura”.
E sebbene sia vero che vedo pazienti, clienti e Persone con cui lavoro con una stretta alleanza e partnership, è vero anche passa spesso in secondo piano tutta quella parte della psicologia del lavoro che svolgo nelle aziende, la parte di valutazione ed assessment, di formazione e sviluppo manageriale, di consulenza allo sviluppo organizzativo, di salutogenesi e benessere, dove i disturbi c’entrano poco e niente, ma ci si concentra sul mantenimento dell’equilibrio e del benessere psico-sociale.
Questo a volte colpisce le persone, e la frase che spesso mi sento dire è: “Ah, quindi fai anche consulenza aziendale!”
E chi potrebbe biasimarli? Praticamente ogni rappresentazione di psicologi nei film, in TV e letteratura coinvolge la psicoterapia e la cura dei disturbi
Ma la psicologia è molto più della pratica della terapia.
È anche una vasta disciplina di ricerca. In effetti, la psicologia è spesso definita come lo studio della mente, del cervello, delle emozioni e del comportamento.
Non c’è dubbio che, come parte di questo sforzo, gli psicologi studino le condizioni e il trattamento della salute mentale. Ma studiano anche lo sviluppo della durata della vita, le relazioni, gli stili di leadership, l’apprendimento, la memoria, la percezione e le neuroscienze, tra molti altri argomenti.
Inoltre, il contributo degli psicologi aiuta a progettare ambienti di lavoro efficienti, campagne pubblicitarie, interfacce utente sui nostri telefoni e cabine di pilotaggio degli aerei.
In altre parole, alle persone spesso manca la dimensione dell’ampiezza di ciò che fanno gli psicologi.
Credo, inoltre, che sia la poca chiarezza su questi aspetti che abbia creato il terreno fertile per quelle figure ibride, non disciplinate dalla legge, che hanno contribuito a creare una giungla confusa e pericolosa, soprattutto per l’utenza.
3. “La psicologia non è una vera scienza”.
La scorsa settimana fa, ero seduto su un aereo che mi ha portato in Polonia, terra che sto scoprendo ed imparando ad apprezzare. Accanto a me, un uomo di mezza età; abbiamo cominciato a conversare, ad un certo punto, come spesso accade, mi ha chiesto di cosa mi occupassi.
Quando gli ho detto che ero un economista comportamentale ed uno psicologo, sono rimasto sbalordito dalla sua risposta: “Oh. Sei un amico a pagamento!”
Durante il resto del nostro breve volo, ho cercato, senza fortuna, di convincerlo che gli psicologi erano molto più che amici a pagamento.
In primo luogo, ho detto che facciamo molte cose oltre alla terapia. Ma forse ancora più importante, ho spiegato che anche quando facciamo terapia, non si tratta semplicemente di essere amichevoli.
La terapia non è “ascolto a pagamento” è utilizzo di tecniche che si basano sulla ricerca scientifica.
Abbiamo passato il resto del volo a dibattere, piacevolmente, sul fatto che la Psicologia fosse o meno una vera scienza.
La Psicologia è scienza
La realtà è che la gran parte di ciò che fanno gli psicologi si basa sulla scienza. Come tutti gli scienziati, i ricercatori di psicologia formulano ipotesi, concepiscono esperimenti e analizzano attentamente i risultati. Le riviste di psicologia sono piene di tali ricerche.
La psicoterapia, ad esempio, è spesso studiata più o meno allo stesso modo dei farmaci, utilizzando esperimenti noti come studi randomizzati e controllati.
I ricercatori reclutano un gran numero di persone che soffrono di una particolare condizione, ad esempio la depressione, e assegnano casualmente alcune di loro a partecipare a una particolare terapia della parola, mentre altre ricevono una delle numerose condizioni di controllo, a volte senza trattamento, una terapia diversa o addirittura farmaco.
Possiamo concludere che il trattamento funziona solo se i suoi risultati sono superiori a quelle altre condizioni.
Anche se devo ammettere che i commenti di quell’uomo mi hanno infastidito, non posso certo biasimarlo per avere l’impressione che la psicologia non sia una vera scienza.
Come scienza, la psicologia è tutt’altro che perfetta: gli studi a volte vengono eseguiti male e una serie di scoperte famose recentemente non sono riuscite a replicarsi.
La responsabilità degli Psicologi
Inoltre, sebbene la maggior parte degli psicologi (e in grandissima parte anche dei coach) rispetti il nucleo scientifico del campo, alcuni preferiscono ancora presentarsi come “saggi”, piuttosto che come professionisti di una disciplina basata sulla scienza e continua ad esserci un dibattito sul valore degli interventi basati sull’evidenza (evidence – based].
Tuttavia, anche una scienza imperfetta è ancora una scienza, e spero che la scienza continuerà a essere una base importante di ciò che gli psicologi faranno in futuro per il benessere delle Persone.
Come i professionisti della maggior parte delle discipline, gli psicologi fanno molte cose diverse, hanno prospettive diverse e intraprendono percorsi di carriera diversi.
Ma tutti noi dovremmo sforzarci di essere chiari su ciò che facciamo. Sebbene alcuni psicologi possano trovare fastidiose le domande e le affermazioni appena menzionate, sono comunque preziose.
Credo che gli Psicologi che continuano a presentarsi come esperti santoni, filosofi, e detentori dei segreti della vita e della felicità, dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza ed essere consapevoli del loro grande contributo alla creazione di questa confusione.
Dovremmo essere stimolati a spiegare la nostra professione per come è in realtà, piuttosto che alimentare stereotipi e rappresentazioni dei media.
Quindi, la prossima volta che qualcuno ti dice che è uno psicologo, sentiti libero di fare domande.
Se ti troverai davanti un bravo Professionista, sarà onorato di risponderti.
Se ti interessano i temi che tratto, o se desideri progettare un cambiamento per Te, per la tua organizzazione o per le tue Persone, o vuoi approfondire meglio i temi della psicologia del lavoro e dello sviluppo organizzativo , ti invito a chiedere una prima consulenza cliccando proprio qui.
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Dott. Davide Etzi
Psicologo, Psicoeconomista, Executive Coach e Terapeuta [www.davideetzi.it]
Consulente in management e sviluppo delle Persone nelle Organizzazioni [www.humanev.com]
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