Sbagliare a cambiare lavoro: consigli e rimedi

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Ce l’hai fatta! Hai nuovo lavoro!

A prescindere da quanto sia stata attenta la tua ricerca delle offerte di lavoro o della durata dei colloqui, accettare un nuovo impiego è sempre una sorta di scommessa. Non sai mai se quello che hai scelto sarà esattamente quello che ti aspettavi.

E non è raro arrivare a pensare di non aver fatto la scelta giusta.

Sarà la scelta giusta?

Sbagliare a cambiare lavoro è una situazione in cui molti professionisti si sono trovati nel corso della loro carriera, ed è molto frequente che i clienti riportino questo dubbio durante le sedute.

Tuttavia, non è sempre una situazione negativa in quanto dà modo di fare analisi e conoscere meglio te stesso, quali sono le tue priorità e ciò che vuoi davvero dalla tua dimensione lavorativa.

All’interno di questo articolo analizziamo più nel dettaglio cosa vuol dire sbagliare a cambiare lavoro e quali sono alcuni consigli o rimedi per uscire da questa situazione di sconforto e negatività.

Prima di cominciare, però, lascia che mi presenti: sono Davide Etzi e sono uno psicologo del lavoro ed un economista comportamentale, e mi occupo di executive coaching su Persone e Organizzazioni.

“Ho sbagliato a cambiare lavoro”. È davvero così?

Cambiare lavoro è una decisione estremamente importante, la scelta di fare il passaggio di carriera è tutt’altro che semplice e da prendere sottogamba.

Innanzitutto, cerca di riflettere sul motivo per cui hai lasciato il tuo vecchio luogo di lavoro. Alcune cose potrebbero essere negoziabili, come, ad esempio, ottenere una qualifica più elevata, un maggiore stipendio o nuove responsabilità.

Altre cose sono difficilmente negoziabili, possono esserci ad esempio problemi di leadership strutturale o un disallineamento fondamentale dei valori della tua azienda con la tua visione personale.

Quindi si rende necessario essere onesti con noi stessi e valutare attentamente se restare dove si è restituirebbe la leva per progredire nella carriera o se potremmo incontrare gli stessi blocchi per cui avremmo deciso di lasciare.

Cambiare lavoro perché il precedente era pessimo

In base ad una recente ricerca condotta da Randstad, un buon equilibrio tra vita lavorativa e vita privata è un elemento fondamentale per il 59% delle persone che hanno deciso di cambiare lavoro negli ultimi tempi. Seguito, poi, da un aumento della retribuzione, da migliori benefit, dalla sicurezza del posto di lavoro e dalla visibilità del percorso di carriera.

Se stai, quindi, pensando di aver fatto la scelta sbagliata, fermati a ripensare a quali sono state le motivazioni per cui hai deciso di abbandonare il vecchio luogo di lavoro.

Ciò ti farà vedere la situazione con una prospettiva diversa e ti aiuterà a comprendere i lati positivi di questo cambiamento.

Cambiare lavoro e rimpiangere il precedente

È facile dimenticare gli aspetti negativi del tuo vecchio lavoro quando senti “nostalgia di casa”, ma, come ho detto sopra, cerca di ricordare i motivi per cui te ne sei andato e pensa se saresti felice di tornare su quei “vecchi” problemi che avevi vissuto con grande sconforto.

Cambiare lavoro perché non ci si sente all’altezza

In alcune situazioni può capitare di decidere di cambiare lavoro solamente perché non ti sentivi all’altezza di quanto ti veniva richiesto. Ciò succede soprattutto nelle persone che tendono a sminuire i propri successi e a non vedere la fatica e l’impiego che bisogna mettere personalmente per ottenere un progresso nella propria carriera.

Per non ricadere in questa trappola sul nuovo luogo di lavoro, cerca di lavorare sull’ottimismo, sull’autostima e sulla capacità di osare, in modo particolare quanto ti trovi di fronte a situazioni nuove e mai incontrate.

Meglio tenersi il nuovo lavoro o provare a cambiarlo?

Il processo di ricerca del lavoro può essere stressante e la maggior parte dei professionisti non vede l’ora di firmare il nuovo contratto lavorativo. È ora di dire addio al vecchio lavoro e abbracciare l’entusiasmo di un nuovo ufficio, nuovi colleghi e nuove responsabilità.

Ma cosa succede se sei passato dall’altra parte e hai scoperto che il nuovo lavoro non è quello che immaginavi? E se hai paura di andare in ufficio e desideri riavere il tuo vecchio team?

Che tu ci creda o no, questa sensazione avvilita è piuttosto comune.

Tuttavia, ciò non significa che dovresti dare le dimissioni dalla nuova posizione e tornare nel comfort del tuo vecchio ufficio.

Ecco cinque cose che dovresti, invece, considerare.

Le emozioni negative non significano automaticamente che hai commesso un errore e scelto il lavoro sbagliato. La maggior parte dei professionisti non si rende conto che iniziare un nuovo lavoro è un evento importante che cambia la vita.

Quando si tratta della scala dello stress, un cambio di lavoro è in cima alla classifica al pari di un matrimonio, un divorzio o persino una morte in famiglia.

Lascia andare l’aspettativa che “dovresti” andare avanti come se nulla fosse!

Invece, cerca di non pretendere troppo da te stesso/a, accettando con calma il cambiamento: hai appena perso il tuo vecchio team di lavoro.

Sì, potresti aver cambiato impiego volontariamente, ma una perdita è ancora una perdita e sopprimere o ignorare questo fatto non ti farà andare avanti e migliorare.

Fai in modo che ti manchino i tuoi ex colleghi, quella fantastica caffettiera in cucina, il divertente pranzo di squadra del venerdì o qualunque cosa ti stia perdendo.

La felicità sul lavoro è una pratica e ciò significa che ci vorrà del tempo. Il tuo nuovo compito è semplice, ma non facile.

Vai e trova una cosa nuova che ti piace sul luogo di lavoro e falla ogni singolo giorno.

All’inizio sarà difficile perché il nostro cervello tende a cercare automaticamente cosa c’è che non va nel mondo che ci circonda. Dedica qualche minuto ogni giorno per scrivere qualche parola su qualcosa che ti ha fatto sorridere.

Puoi usare un documento Word, un semplice taccuino o uno strumento di journaling più formale.

Un altro modo per farlo è decidere al mattino quale sarà il momento clou e più importante della tua giornata.

Forse sarà finire quel report che ti richiede molte energie, o godersi una pausa caffè con un nuovo collega, oppure provare qualcosa di nuovo per pranzo.

Non importa se sceglierai una cosa grande o qualcosa di veramente piccolo: la chiave è avere qualcosa che attendi con impazienza ogni singolo giorno.

I professionisti cambiano lavoro per tanti motivi e, a volte, le motivazioni principali per cui hai lasciato potrebbero essere confuse con soli piccoli fastidi o problemi di poco conto.

È vero che a volte possiamo sproporzionare piccole cose, ma prova ad analizzare la situazione da diversi punti di vista.

Hai lasciato il tuo lavoro a causa del tuo capo che proprio non ne poteva fare a meno di starti col fiato sul collo e fare micromanagement?

La mancanza di mobilità verso l’alto e possibilità di carriera?

Quel cliente difficile?

La mancanza di fondi di bilancio per le forniture di base?

O la sedia da ufficio traballante che ti ha fatto male la schiena? Probabilmente no.

C’era una ragione più grande per cui hai deciso di rimetterti nel flusso di una nuova ricerca ricerca di lavoro.

Ricorda a te stesso questo motivo. Cosa stavi cercando? La tua nuova azienda offre ancora questa opportunità? È possibile che, sotto tutti i disagi dell’adattamento a un nuovo lavoro, questo possa essere un regalo per il tuo io futuro?

Ora che sai cosa speravi di ottenere dal tuo nuovo lavoro, è tempo di fare una lista.

La delusione è un sintomo che in qualche modo (grande o piccolo) la realtà non è riuscita a soddisfare le tue aspettative. Quindi, diamo la caccia alle discrepanze che potrebbero causare il tuo blues da nuovo lavoro. Pensa a cosa ti aspettavi e a cosa è stato dato.

Ecco le principali domande a cui dovresti provare a dare una risposta sincera:

  1. Ti è stato promesso un ufficio, ma invece ti è stato assegnato un cubicolo?
  2. Stai lavorando più ore del previsto?
  3. Le tue effettive responsabilità lavorative sono drasticamente diverse da quelle discusse durante i colloqui?
  4. Stai ricevendo la formazione di cui hai bisogno per essere al meglio?
  5. Sei seduto con le mani in mano senza niente da fare?

La verità è che tu e il tuo datore di lavoro volete entrambi che questa decisione di assunzione funzioni nel modo migliore possibile.

Le risorse umane non vedono di buon occhio ricominciare la ricerca di nuovi candidati. Probabilmente non sei nemmeno ansioso di tornare alla modalità di ricerca di lavoro.

Quindi, se hai richieste specifiche che potrebbero aiutarti ad avere successo e aggiungere valore, è probabile che l’azienda sia disposta a soddisfarle.

Alcune cose, come una mancata corrispondenza tra te e la cultura aziendale, non possono essere evitate, ma c’è molto che potrebbe essere risolto solamente con una specifica richiesta.

Sì, ci sono situazioni in cui lasciare un lavoro che hai appena iniziato sarà la scelta migliore.

Forse sei atterrato/a in un ambiente di lavoro tossico. Forse il nuovo lavoro richiede una formazione aggiuntiva che l’azienda non può fornire. O forse il lavoro vero e proprio è molto diverso da quello che ti era stato promesso e l’azienda non può o non vuole cambiare il tuo incarico.

In tal caso, sii assolutamente certo della tua decisione, perché sarà definitiva.

Parlane con un mentore o un amico di cui ti fidi del giudizio. Una volta che fai questa scelta, non si torna indietro!

Di solito è meglio dare la notizia al tuo supervisore di persona.

Preparati a spiegare i motivi delle tue dimissioni, mantenendo la tua spiegazione obiettiva e professionale. Sii educato, offri più preavviso possibile e riconosci che la tua partenza metterà l’azienda in una situazione difficile. Sappi, inoltre, che, nonostante i tuoi migliori sforzi per un’uscita aggraziata, probabilmente ci saranno sentimenti feriti e ponti bruciati quando la porta si chiuderà dietro di te.

Accettare gli errori è il primo passo per iniziare a rimediare

So bene che è difficile da accettare, ma sbagliare fa parte del percorso evolutivo di ogni persona. Anche se ritieni di aver fatto tutte le valutazioni prima della scelta al meglio delle tue possibilità, ricorda che nessuno possiede la sfera di cristallo e, quindi, non devi avere nulla di cui rimproverarti.

Gli americani dicono spesso “shit happens”, ossia: le cose sgradevoli capitano.

Rimanere a lungo in uno stato di auto rimprovero riprendendosi continuamente con la frase “Ho sbagliato a cambiare lavoro” non è minimamente utile e non ti farà uscire da questa situazione negativa.

Il primo passo, quindi, da fare è quello di accettare di aver commesso un errore e valutare quali sono i possibili comportamenti futuri che puoi intraprendere per dare una svolta alla tua condizione attuale.

5 Consigli per non sbagliare a cambiare lavoro

Uscire dalla zona di comfort

Se continui a pensare di voler abbandonare il tuo nuovo luogo di lavoro, cerca di analizzare con criterio ed attenzione questo pensiero per individuare in modo obiettivo se si tratta solamente di una criticità momentanea oppure potrebbe essere l’indicatore di qualcosa di più serio.

Una volta concluse queste analisi, se hai riscontrato che un nuovo cambio potrebbe essere la condizione migliore per te, ecco per te qualche consiglio per iniziare ad affrontare nuovamente l’arduo percorso della ricerca di un nuovo impiego e non ricadere negli errori commessi in precedenza.

1 – Analizza bisogni e scelte che ti hanno portato a cambiare lavoro

Siccome cambiare un lavoro non è come cambiare la borsa o lo zaino alla mattina prima di recarsi in ufficio, è bene fermarsi a pensare e analizzare i propri bisogni e necessità prima di mettersi alla disperata ricerca della prima offerta di lavoro che si trova sul mercato.

Cerca di non lasciarti vincere dalle emozioni o di farti trasportare dagli umori ballerini e altalenanti che caratterizzano in modo inequivocabile dei periodi bui e negativi della nostra vita.

Fai un’analisi dettagliata delle scelte che ti hanno portato alla necessità di cambiare nuovamente lavoro in modo da comprendere ciò che vuoi davvero dal tuo nuovo impiego.

2 – Quando scegli pensa sempre ai vantaggi sul lungo periodo

Durante la scelta di un nuovo luogo di lavoro è importante, oltre all’approccio realistico e concreto, mantenere sempre un forte focus sulle tue priorità e sui tuoi obiettivi di lungo periodo.

Ad esempio, non guardare solo allo stipendio base. Considera anche i benefit aggiuntivi offerti dall’azienda, come i giorni di ferie, i ticket per il pranzo, i rimborsi spese, l’eventuale macchina o cellulare aziendale e come avviene il trattamento degli straordinari. Tutti questi elementi, apparentemente piccoli, hanno un impatto molto forte se si guarda nel lungo periodo.

Inoltre, valuta quali possibilità di crescita ti offre un determinato impiego e confrontale con le tue aspettative e obiettivi di carriera in modo da scegliere un percorso che sia allineato con le tue previsioni personali.

3 – Non ripetere errori già fatti

Valuta ciò che è andato storto nelle precedenti ricerche di lavoro e assicurati di non commettere gli stessi errori. Potresti, per esempio, aver accettato uno stipendio più basso rispetto alla media di mercato per una posizione che richiedeva molte responsabilità oppure non aver valutato bene le possibilità di equilibrio vita lavorativa – vita personale che un determinato impiego era in grado di offrire.

Fai mente locale di ciò che non ha funzionato le volte precedenti in modo da aver ben chiaro come affrontare questa nuova ricerca.

4 – Non lasciarti condizionare dalle opinioni degli altri

Potrebbe succedere che le persone intorno a te siano contrarie alla tua scelta di cercare un nuovo impiego. Sono molto comuni le frasi del tipo: “Hai il contratto indeterminato, chi te lo fa fare di perdere questa stabilità?”; “Sai cosa lasci, ma non sai cosa trovi.” ecc.

Ricorda che queste persone non sanno cosa tu stai vivendo davvero e non conoscono le tue aspettative per il futuro. Cerca di guardare in modo obiettivo le tue scelte senza lasciarti condizionare dalle emozioni, ma, se ritieni che la tua decisione di cambiare sia fondata e sia la migliore opzione per te, vai avanti senza ascoltare le opinioni di chi ti sta nelle strette vicinanze.

5 – Non lasciar passare troppo tempo prima di prendere una decisione

Bene, hai ricevuto la tua prima offerta dopo aver affrontato diversi colloqui, ma la paura ti assale e non sai cosa fare. Temi di fare nuovamente la scelta sbagliata e cerchi di temporeggiare prima di dare una risposta definitiva.

Prova a non lasciar passare troppo tempo prima di prendere una decisione, in quanto in questo lasso temporale tenderai a rimettere tutto in discussione e ad essere assalito dal dubbio.

Perché chiedere aiuto per cambiare lavoro o carriera

Rivolgersi ad un professionista

Di fronte a questa importante scelta potrebbe essere importante l’aiuto di un Executive Coach, di un Consulente di Carriera o di uno Psicologo del lavoro che ti possa aiutare a comprendere quale sia la scelta migliore per te in base alle tue esigenze, necessità e prospettive di carriera.

I professionisti che ti ho consigliato possono darti un concreto supporto che ti può essere d’aiuto in diversi contesti per:

  • Comprendere l’andamento della tua evoluzione professionale e personale con una “vista elicottero”, ossia da una visuale esterna alla situazione decisamente più obiettiva.
  • Determinare il modo migliore per gestire le numerose attività importanti durante il processo di evoluzione e crescita.
  • Eseguire bene i passaggi necessari attraverso un piano d’azione dove si capisce se sei in possesso di tutte le competenze necessarie per portarlo a termine.
  • Mantenere un atteggiamento equilibrato e armonico durante tutti i passaggi per compiere i tuoi obiettivi fornendo un feedback reale sui tuoi metodi, comportamenti e stati emotivi.

Se pensi che questo tipo risultato possa fare al caso tuo, scopri i miei percorsi di supporto e sostegno alla gestione ed evoluzione della tua evoluzione personale e professionale e richiedi una prima consulenza cliccando proprio qui.

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Dott. Davide Etzi

Psicologo, Psicoeconomista, Executive Coach e Terapeuta  [www.davideetzi.it]

Consulente in management e sviluppo delle Persone nelle Organizzazioni [www.humanev.com]

Milano, Piazza Belgioioso 2

Roma, Via Anastasio II, 80

Online: Google Meet Permament Room

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